Where:
Il Cortiletto dell'Alzaia 56, Alzaia Naviglio Grande, 56, 20144 Milano
Who:
Sara, Chiara e Irene
What:
mediterraneo
Why: Irene in visita da Zurigo
Ciao Gastronauti, oggi vi
parliamo di un localino aperto da poco situato sui Navigli. Sulla zona inutile
spendere parole, un sacco di locali, spesso non economici e ancora più spesso
classificati come “spenna turisti”. Il cortiletto in parte si distingue soprattutto
per l’ambientazione interna, molto carina, stile casa di ringhiera. Noi però siamo
riuscite ad approfittare di una delle ultime sere dove si poteva cenare all’esterno
del locale.
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Foto presa dal sito del ristorante |
Il proprietario è molto
gentile e vi seguirà dall’inizio alla fine della cena in maniera puntuale,
gentile e non invadente. Arriviamo al menù! Mentre sceglievamo ci è stata
offerta un entrée di pane carasau con olio evo passato al forno accompagnato da
una salsina di yogurt, paprika e cetrioli, molto appetitoso!
Abbiamo poi fatto le
nostre scelte. Il menù è composto da pochi piatti e tutti antipasti e primi,
non troverete dei secondi nella carta. Di seguito i nostri antipasti:
Irene ha scelto le frittelle
di mais e piselli con cipollotto e salsa al peperone dolce. Le frittelle erano
leggere e delicate e si sposavano quindi bene con la salsa al peperone.
Chiara ha invece ordinato
salmone affumicato Upstream delle Isole Faroe con cavolo cappuccio, carote e
arachidi tostate, un antipasto leggero, saporito e ben amalgamato.
Io ho invece ordinato le
alici marinate con salsa gribiche e olio al prezzemolo su crostone di focaccia.
Le alici erano molto gustose e ben si sposavano con la salsa.
Soddisfatte degli
antipasti, abbiamo poi proseguito con il primo. Chiara e Irene hanno scelto gli
spaghettoni di Gragnano con bottarga di Cabras, fave e limone. La pasta era
molto buona e ben amalgamata con la salsina, dove il gusto preponderante però,
era del limone, e non della bottarga.
Io ho invece scelto Risotto
al pesto di Prà e tartare di spigola. Il pesto l’ho provato in tutti i modi ma
nel risotto mi mancava! Il risotto era ben mantecato e ho apprezzato i pinoli
freschi sopra per l’elemento di croccantezza. La tartare rimane molto delicata come
sapore, conviene quindi mangiarla subito perché se si mischia con il resto del
piatto rischia di passare inosservata.
Ci siamo lasciate tentare
anche da un dolcino, Chiara e Irene hanno ordinato il tiramisù al cocco e
cioccolato fondente e io il budino di riso con fichi freschi, avena e sciroppo
d’acero. Entrambi buoni e abbondanti!
Abbiamo accompagnato la
nostra cena con una bottiglia di Falanghina e ci è poi stato offerto il
vinsanto a conclusione.
Gastronauti’s tips & tricks: il locale è una chicca dei navigli, i piatti
sono curati e le porzioni giuste, con due piatti e un dolce vi sazierete. Il
prezzo è l’unico elemento non proprio positivo, segue l’andamento della zona.
Per quanto descritto abbiamo speso 47€ a testa, di sicuro un po’ sopra la media
per una cena equivalente, calcolando soprattutto che non ci sono secondi ma
solo antipasti e primi. Ma come dico sempre l’importante è uscire soddisfatti
dalla cena! Il ristorante è piccolino quindi consiglio di prenotare e sono
curiosa di assistere alle eventuali variazioni o aggiunte di menù che penso ci
saranno, avere un menù senza secondi piatti rimane infatti una
scelta un po’ limitante. DA PROVARE? Il Gastronauta dice “Se siete sui Navigli
e volete concedervi una cenetta interessante, sapete dove andare!”