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giovedì 27 luglio 2017

Un angolo di sud a Milano

Where: Osteria della via Appia, Via Francesco Ferrucci 1, 20145 Milano
Who: Sara & Antonio e gli amici di sempre
What: cucina pugliese, lucana, campana e laziale
Why: Valerio diventava vecchio

Ciao viaggiatori del gusto! Oggi i Gastronauti vi fanno viaggiare al sud Italia, rimanendo a Milano. Siamo in zona Sempione, all’Osteria della via Appia. Ora c’è anche l’osteria della via Appia 2 in zona Cadorna.
Valerio faceva gli anni e voleva un posto un po’ rustico, io qui c’ero stata ed ho proposto di tornarci.
Il menù si suddivide in 4 regioni: Puglia, Basilicata, Lazio e Campania e propone per tutte queste regioni degli antipasti, dei primi e dei secondi. Non preoccupatevi se tante cose non le conoscete, i camerieri saranno super disponibili a spiegarvi utto ciò che non conoscete.

Dopo un po’ di fatica io ho scelto un primo piatto romano, la gricia (prima foto). Gli altri hanno preso la cacio e pepe, Giulia ha provato i rigatoni alla materana (sugo con salsiccia al finocchietto, molto saporiti!) e Enrica ha scelto gli gnocchi della Campania, con cozze, vongole, ceci e pomodorino (seconda foto).




Io ho continuato con un secondo pugliese, le braciole al sugo con lo sformato di patate. Le braciole sono degli involtini ripieni di aglio prezzemolo e formaggio che vengono cotti nel sugo. Con questo sugo poi si condiscono le orecchiette. Le conosco perché le mangio sempre a casa di Antonio. Gli altri miei amici si sono lanciati sulla tartare di puledro, servita con un peperone crusco (peperoni secchi tipici della Basilicata, si mettono sott’olio e hanno un sapore completamente diverso dai normali peperoni, provare per credere!)




Come vino abbiamo scelto un ottimo Aglianico.

Gastronauti’s tips & tricks: le porzioni sono giuste (tranne la gricia che era un po’ scarsa di quantità), con due portate uscirete sazi. L’ambiente è molto caldo e familiare e i piatti sono proprio quelli della tradizione, da classico “pranzo della domenica”. Noi prendendo tutti 2 portate a testa, vino, caffè e amaro abbiamo speso circa 30€ a testa. DA PROVARE? Il Gastronauta dice “se non conoscete la cucina di queste regioni e avete voglia di provarla restando a Milano, ve lo suggerisco!”
 
 
 

venerdì 21 luglio 2017

Sardegna in trasferta

Where: Cornaredo
Who: Sara, Maria Grazia, Gabriella
What: Sagra
Why: la sagra dei sardi è sempre un appuntamento gustoso!

Ciao Gastronauti, oggi vi racconto della festa dei sardi, appuntamento annuale che si tiene a luglio a Cornaredo, un paese in provincia di Milano. Questa sagra può essere una buona occasione per assaggiare un po’ di specialità sarde e provare qualcosa di nuovo. 


Ho accompagnato mia mamma e Gabriella ed essendo in 3 abbiamo potuto ordinare più cose assaggiando diversi piatti. Abbiamo iniziato con un polpo all’isolana, un’insalata di polpo con pomodorini e patate, condita con olio e aceto, un sapore delicato e un po’ diverso dal solito per via dell’aceto.


Abbiamo proseguito con i ravioli sardi al sugo, i culurgiones, io li avevo già provati da Sardina Innamorata, con una forma diversa. Il sapore qui è stato altrettanto buono e, consentitemelo, essendo una sagra anche molto più casalingo!


Ovviamente non potevamo farci mancare… il porceddu! Io personalmente non ne vado pazza, ma per un gusto mio, questo era ben cucinato e super tenero, tipica caratteristica del maialino sardo.


Abbiamo poi degustato una porzione di pecorino sardo, bello saporito e deciso che ci ha lasciate soddisfatte.
Abbiamo lasciato anche uno spazietto per il dolce…. Le mitiche seadas! Queste sono dei dolci tipici fritti ripieni di formaggio e serviti caldi con il miele… una goduria!!



Abbiamo accompagnato il tutto con un pochino di vino sfuso, dell’acqua e abbiamo ovviamente concluso con caffè e… ça va sans dire con un Mirto!

Gastronauti’s tips & tricks: per quest’anno la sagra è finita! E’ un appuntamento annuale che l’associazione culturale sarda Amedeo Nazzari replica a Cornaredo. E’ una sagra e quindi, come tale, aspettatevi i classici tavoloni in legno, il servizio un po’ lento, ma in fondo, è anche il bello delle sagre, altrimenti si andrebbe al ristorante, no?! Di buono c’è il prezzo, perché, per i piatti che vi ho descritto, alcuni erano anche due porzioni, abbiamo speso 22€ a testa.  DA PROVARE? Il Gastronauta dice “se volete degustare il cibo sardo segnatevi l’appuntamento della sagra di Cornaredo per il prossimo anno!”

martedì 18 luglio 2017

La pizza gourmet di Lievità

Where: Lievità Sottocorno, Via Pasquale Sottocorno 17, 20129 Milano
Who: Sara & Anto, Teo & Martina
What: Pizza
Why: The Fork + Identità golose con menù dedicati alla pizza gourmet
Ciao Gastronauti, oggi vi racconto della nostra prima esperienza con la pizza gourmet. The Fork e Identità golose si sono unite per dedicare un paio di settimane tra giugno e luglio alla pizza, in particolare alla pizza gourmet. Noi abbiamo colto la palla al balzo e con i nostri compagni di pizza abbiamo scelto di provare Lievità (sede di Sottocorno), tra i menù proposti era quello che ci convinceva di più!

Il nostro menù prevedeva di iniziare con un antipasto e abbiamo scelto di dividerci un piatto di crocchè di patate e fiori di zucca fritti e una montanara. Per chi fosse digiuno sull'argomento, la montanara deriva dall’antica tradizione napoletana, era un panino condito con sugo di pomodoro, basilico e formaggio, che ora è diventata un tipico street food, in versione pizza fritta con lo stesso condimento.




Dopodiché siamo arrivati alla scelta del piatto principale. Il menù prevedeva o una pizza classica (San Marzano, Piennolo e sua Maestà) o alcune delle pizze gourmet presenti sul menù.
Purtroppo posso mostrarvi solo una pizza gourmet da me scelta, perché i miei amici hanno preferito stare sul classico con una San Marzano (Salsa di San Marzano DOP, Fiordilatte di Agerola, Basilico Fresco, Mozzarella di Bufala e Olio EVO Colline Salernitane DOP).


Io invece ho optato per MELANZÀ (Filetti di pomodoro San Marzano pelati a mano ripieni di tartare di melanzane con Scorzetta di limone di Sorrento candita; Fiordilatte di Agerola, Basilico fresco e Olio EVO Aprutino pescarese DOP).


Mi ha davvero stupito in positivo, un gusto molto particolare, anche la San Marzano era eseguita con immensa cura, ma la gourmet aveva veramente un gusto speciale. Leggendo il menù mi incuriosivano tutte! Quindi non escludo ci sarà una prossima volta per provarle! Questa volta niente dolce perché gli antipasti più la pizza ci avevano riempito a sufficienza J

Gastronauti’s tips & tricks: la mia prima esperienza con la pizza gourmet è stata positiva! Ho inoltre apprezzato questa iniziativa di The Fork e Identità Golose che ha permesso di scoprire, ad un prezzo abbordabile (19.90€), questa interessante tipologia di pizza. I prezzi delle pizze gourmet sono elevati, si va dai 12€ ai 15/18€ per le più particolari. La cura dell’impasto è esattamente la stessa delle altre pizze di Lievità più classiche, quindi molto morbido e soffice! DA PROVARE? Il Gastronauta dice “Se volete un consiglio, almeno una volta la pizza gourmet va provata... e Lievità farà davvero al caso vostro”.

domenica 9 luglio 2017

La Sicilia Gourmet

Where: Pastamadre, Via Bernardino Corio, 8, 20135, Milano
Who: Sara e Chiara
What: Cena mediterranea
Why: Cenetta in settimana
Ciao Gastronauti, oggi vi raccontiamo di un’altra esperienza targata Delizialy. Questa volta siamo vicini a Porta Romana, dove l’offerta di ristoranti abbonda. Assieme a Chiara siamo state da Pastamadre con il menù dello chef Francesco Costanzo. Il menù si intitolava “La mia Sicilia” e le portate erano quindi un omaggio al mare e alla Sicilia.
Prima di descrivervi il menù, due parole sul locale. La prima sala è piuttosto piccolina con tavolini di legno ben apparecchiati, in generale è un ambiente caldo e familiare. I camerieri, e lo chef stesso, sono più volte passati durante la serata a chiedere se stesse andando tutto bene.

Ora vi mostrerò la Sicilia, che definirei gourmet, che abbiamo assaggiato.
Burrata, gazpacho di pomodoro giallo e bottarga di muggine


Alici e alghe in meurette di Moscato

Entrambi gli antipasti sono stati gustosi e saporiti, come sapore ho preferito le alici perché, abbinate alle alghe, regalavano un sapore di mare intenso, come piace a me. La burrata si è rivelata una sorpresa nel suo abbinamento con la bottarga.


Bottoni ripieni di gamberi e pesto di fave fresche, buonissimo il pesto di fave fresche e anche il ripieno dei ravioli, molto saporito.


Ombrina marinata alle carrube e crema di asparagi. L’ombrina ha sempre un sapore molto delicato e piacevole.


Sfoglia di senatore Cappelli, zucchine e sgombro. Questo secondo è stato decisamente più saporito ma sempre ben bilanciato.


Panna cotta allo zafferano con estratto di finocchietto e crumble di mandorla e uvetta. Chiara l’ha definito un “dolce non dolce” e rubo la sua citazione, lo zafferano era molto forte ed era piacevole la consistenza fresca della panna cotta, in generale un po’ stucchevole tutta la porzione.

Noi abbiamo accompagnato l nostra cena con un calice di “Il Bacco Verdicchio Castelli di Jesi 2015 – Coroncino”.

Gastronauti’s tips & tricks: il menù mi è piaciuto e mi ha incuriosito, la cucina siciliana incontra molto i miei gusti e ho apprezzato anche questa versione un po’ più gourmet. Di sicuro mi ha fatto venire voglia di tornare e di provare anche il menù alla carta tradizionale. Questo menù degustazione con Delizialy è costato 37€ più vino. DA PROVARE? Il Gastronauta dice “volete provare una Sicilia diversa dal solito? Decisamente consigliato!”.

sabato 8 luglio 2017

Vitello tonnato

Gastronauti, oggi il protagonista è un piatto molto anni ’80, che però ha sempre il suo perché, soprattutto d’estate: il vitello tonnato. 

Se pensate di consumarlo come piatto
unico queste dosi le consiglio per 3 persone, se invece, accompagnate anche altro per la vostra cena o pranzo, allora anche per 4 persone.

Ingredienti:
·      Vitello 800grammi
· 1   cipolla
·        1 carota
·        Aceto, olio, sale
·        200g tonno in scatola
·        4 acciughe
·        2 tuorli di uovo sodo
·        2 cucchiai di capperi
·         Limone

Procedimento:
Versate dell’acqua in una pentola, aggiungete la carota e la cipolla, un cucchiaio d’aceto e uno d’olio, due pizzichi di sale, e ponete sul fuoco portando a bollore. Una volta arrivato a bollore immergete la carne e fatela cuocere per un’ora e trenta circa, a fuoco basso. Dopodiché spegnete e lasciatela raffreddare nel suo brodo.

Passiamo alla salsa!
Tiriamo fuori un frullatore e tritiamo il tonno, i filetti d’acciuga, i capperi (tenendone da parte qualcuno), la carota utilizzata per il brodo (a piacere) e i tuorli sodi. Diluite poi il composto con alcuni cucchiai d’olio, un po’ del
brodo di cottura e il succo di mezzo limone.


Una volta che la carne si è raffreddata, tagliatela a fettine a mano o con l’affettatrice, le fettine non devono essere troppo grosse. Disponetele su un piatto da portata e versateci
sopra la salsa (mettete qualche cucchiaio di salsa anche sul fondo del piatto).
Decorate il piatto con i capperi che avete tenuto da parte. Ecco pronto un piatto estivo e gustoso!

Gastronauti’s tips and tricks: con questa ricetta la salsa viene più “gialla” di quella che magari siete abituati a vedere. Il colore è
dato dalla carota tritata dentro che, come vi abbiamo specificato, è facoltativa. Rispetto a quello che potreste comprare già pronto di sicuro c’è più lavoro dietro, ma fidatevi, sul gusto, specialmente della salsa, non c’è paragone!

sabato 1 luglio 2017

C’erano una volta un Maiale, un’Oca e una Trota…

Where: MOT Bistrot, via Della Moscova 25, 20121, Milano
Who: Sara e mamma di Sara
What: Cucina del Nord-Est
Why: Cenetta in settimana
Ciao ragazzi, stasera i Gastronauti vi portano nella modaiola via della Moscova, zona dove la scelta per cenare è più che ampia. Ho portato mia mamma in un posto un po’ particolare, i protagonisti di questo locale sono 3 animali tipici della cucina del Nord Est: il maiale, l’oca e la trota; da qui infatti l’acronimo MOT.
Il ristorante è aperto da un anno e il menù si divide in tre pagine, ognuna che elenca i piatti dedicati ad uno dei protagonisti. Il proprietario è subito arrivato a spiegarci le caratteristiche dei piatti e ad elencarci i fuori menù. Rispondendo con pazienza alle nostre domande.

Dopo qualche indugio, ecco le nostre scelte. Siamo partite entrambe con un tagliere, mia mamma ha scelto il tagliere dedicato all’oca, che conteneva: salame, petto e speck. Tutti e tre gustosissimi e saporiti, si scioglievano in bocca! Nel tagliere c’erano inoltre delle chips fritte fatte in casa e una giardiniera molto saporita.

Io ho scelto invece il tagliere dedicato al maiale – pecora, cioè la varietà mangalica. Il cameriere mi aveva attirato spiegando che è un maialino selvatico che vive in montagna, e mi aveva anche fatto vedere la foto, un maiale super carino… e super buono! La porchetta era una cosa divina, magra, saporita e morbidissima. Al tagliere di porchetta ho aggiunto un classico San Daniele, che non delude mai.

Dei salumi così buoni li avevamo assaggiati solo da Sapori Solari.
Abbiamo proseguito con due scelte diverse. Io ho scelto un fuori menù, un nodino di maiale accompagnato da composta al rabarbaro, cipolle caramellate, coulis di ciliegie e una gelatina di birra al rafano. Carne tenera e molto saporita.

Mia mamma ha invece optato per il filetto di trota agli agrumi, il suo piatto è rimasto molto delicato e leggero, forse troppo. Era accompagnato da verdure alla griglia, chips e una composta di piselli. Sui secondi il maiale ha decisamente battuto la trota!

Avevamo ancora lo spazio per il dolcino e abbiamo scelto di provarne due differenti, io ho optato per un semifreddo al cioccolato. La base era fondente e il top era cioccolato alle nocciole e caramello salato, bello e buono! La consistenza fresca del semifreddo, vista la calda serata, è stata più che gradita. Mia mamma ha invece scelto un tartelletta di grano saraceno con composta di frutti di bosco, molto buona anche la sua.


La nostra cena è stata accompagnata da un calice di rosso, il cameriere ci ha consigliato un Refosco, viste le torride temperature. Il consiglio è stato gradito e apprezzato.
Gastronauti’s tips & tricks: Abbiamo provato dei piatti un po’ diversi dal solito. La gentilezza del personale è stata veramente squisita, quando vengono fatte le cose con passione il cliente lo percepisce! Grazie a The Fork abbiamo anche sfruttato lo sconto fedeltà, altrimenti il conto sarebbe stato di circa 35€ a testa. Purtroppo non abbiamo provato i primi piatti in quanto molti erano con il burro, quindi forse un po’ più invernali, ma la prossima volta rimedieremo! DA PROVARE? Il Gastronauta dice “La cena ci ha lasciato soddisfatte, soprattutto per i salumi, quindi se siete in zona e avete voglia di una cena piacevole… Consigliato!”