What: cucina mediterranea
Ciao Gastronauti, oggi vi
raccontiamo di una cena un po’ chic che ci siamo concessi. Ero venuta a sapere
del ristorante di Vincenzo Guerrini gironzolando un po’ su Internet e mi aveva
incuriosito molto. Dopo un po’ di tempo siamo finalmente riusciti a provarlo!
L’ambiente è molto caldo con
mattoni a vista, da l’impressione di un salotto d’altri tempi. Si viene accolti
da un servizio attento e cordiale. Insieme al menù viene offerto un prosecco.
Sono presenti sia piatti di carne
che di pesce, ma la mia preferenza va sempre per quest’ultimo. Sull’antipasto
siamo stati poco originali e abbiamo ordinato entrambi il “carosello di mare”
una raccolta di mono-porzioni di tutti gli antipasti di mare del menù: tartare
di tonno al mojito, cruditè di scampi e gamberi rossi di Mazara, mazzancolle in
spaghetti di pasta fillo con salsa piccante di friggitelli, alici impanate alla
milanese e insalata tiepida di polpo e puntarelle. La tartare al mojito molto
buona e simpatici anche le mazzancolle con pasta fillo, in generale davvero un
ottimo preludio!
Abbiamo proseguito entrambi con
un primo, leggendo il menù infatti, i primi piatti sono le portate con gli
abbinamenti più azzardati. Antonio ha scelto la Gricia di Mare, spaghetti con
cipolla di Tropea al marsala, guanciale di amatrice, pecorino di Grotta e
mazzancolle.
Io ho invece scelto “Enigma”,
spaghetti con guanciale di amatrice, pecorino di Grotta, capesante e aromi
mediterranei.
Entrambi i primi erano molto
saporiti, conditi generosamente e l’accostamento azzardato di sapori forti con
il pesce è riuscito a mio parere. Nella Gricia era preponderante il sapore di
cipolla mentre nel mio piatto si sentivano molto gli aromi che si abbracciavano
bene alla delicatezza e morbidezza delle capesante. Due ottimi primi piatti!
Abbiamo concluso dividendoci un
dolce, una spuma alle nocciole e cioccolato fondente, ideale da dividere in due
secondo me per la sua dolcezza, una porzione intera sarebbe risultata troppo
dolce. Molto simpatica l’idea di proporre anche nei dolci il “carosello dei
dolci”.
Abbiamo accompagnato la nostra
cena con due calici di Fiano d’Avellino.
Gastronauti’s tips & tricks: questo è il tipo di ristorante
dove lo chef esce a salutare e chiedere se è andato tutto bene, il servizio è
molto attento, ci si sente coccolati. Lo suggerisco per occasioni un po’
speciali o per cene di lavoro, in quanto anche il conto segue la scia di questa
tipologia di ristoranti. Con un piccolo sconto gentilmente offerto abbiamo
speso 50€ a testa circa, di sicuro un po’ sopra la media di altri ristoranti a
Milano. In ogni caso, come vi accennavo, questo ristorante era nella mia Wish
List da un sacco e sono molto contenta di averlo provato. DA PROVARE? Il
Gastronauta dice “se avete voglia di coccolarvi per una sera, regalatevi una
cena qui!”.