What: cucina del Nord-Italia
Ciao Gastronauti, oggi vi
portiamo in una zona un po’ defilata dalla movida, siamo vicino a De Angeli. Più
precisamente siamo in via Caccialepori, all’Osteria dei Malnat, dove viene
proposta una cucina prevalentemente nordica, definita d’alpeggio.
Il locale è aperto da poco meno
di un anno, quindi l’arredamento è curato, moderno e minimal. L’apparecchiatura
dei tavoli è con pochi fronzoli ma molto ben presentata. Il tocco in più è sicuramente
dato dalla luminosa cucina a vista affacciata direttamente sulla sala.
Nonostante la raffinatezza dell’ambiente, il servizio è molto cordiale, riesce
a trasmettere aria di casa.
In attesa dei piatti è stato portato il cestino con pane biologico e pane ai cereali, accompagnati da burro con pepe affumicato al legno di faggio. Quest’ultimo era veramente gustoso, l’affumicatura era piacevole, soprattutto in abbinamento al pane.
Noi siamo partiti dividendoci un
tagliere di salumi e formaggi. I salumi erano Bresaola della Valtellina e
pancetta e salamino di un produttore locale di Erba, molto saporiti e genuini.
I formaggi erano tutti d’Alpe di varie stagionature. Il tagliere ci ha
soddisfatti, degna di nota la confettura di cipolle caramellate servita come
accompagnamento, davvero ottima!
Per proseguire abbiamo voluto provare
un piatto della tradizione e uno “rivisitato”. Abbiamo quindi ordinato il risotto
allo zafferano servito con crema di midollo brasato e ristretto di vitello, e i
ravioli di pizzoccheri.
Il risotto era ben eseguito,
saporito, mantecato bene anche se un pelo al dente. La crema di midollo era
davvero gustosa! Confesso che spesso sono restia a mangiare questa tipologia di
piatti al ristorante, questo risotto mi ha fatto ricredere!
I ravioli sono stati invece una
sorpresa, il sapore era proprio quello dei pizzoccheri, però trasformato a
raviolo. La pasta era quella tipica con grano saraceno dei pizzoccheri e il ripieno
era fatto da verza e patate, infine conditi con una crema di formaggio. Davvero
sfiziosi!
Le porzioni dei primi,
soprattutto del risotto, erano abbondanti quindi, a malincuore, abbiamo rinunciato
al secondo per passare direttamente al dolce. Abbiamo scelto di provare la “Barbajada
al Malnat”, un tortino di frolla bretone con cremoso al cioccolato, panna
montata e glassa al caffè, un buon dolce, indicato per gli amanti del caffè!
L’altra scelta è stata un dolce tipico di Vigevano rivisitato, il Dolceriso del
Moro. Quest’ultimo ci ha sorpreso in positivo, la sfoglia è stata arricchita
con farina di riso venere ed è stata usata l’essenza di rosa per regalare un
retrogusto dolce, ma non stucchevole.
Abbiamo accompagnato la cena con
un calice di dolcetto, dovendo guidare non abbiamo sfruttato a pieno la ricca
carta dei vini proposta dal locale, sarà per la prossima volta! Con il caffè ci
è stato gentilmente offerto un Barolo chinato.
Gastronauti’s tips & tricks: il locale ha aperto ad Aprile 2017
e sta iniziando a farsi conoscere, la zona non è delle più vissute alla sera ma
è anche comodamente raggiungibile in macchina e con i mezzi. Come vi accennavo,
spesso i piatti della tradizione risultano i più difficili da eseguire e da far
apprezzare, questo ristorante, a mio parere, rispecchia e onora la tradizione
facendo percepire anche il guizzo d’innovazione e modernità che da quel “quid”
in più! Quindi, sia che siate in famiglia o in compagnia di amici, o sia che
vogliate fare una cena tranquilla di coppia, ve lo consigliamo caldamente! Nota
di merito anche alla gentilezza e cordialità del servizio, molto apprezzato
anche il fatto che lo chef sia passato tra i tavoli a vedere se andasse tutto
bene! DA PROVARE? Il Gastronauta dice “se avete voglia di gustare piatti della
tradizione cucinati con passione e un pizzico di modernità sapete dove andare!”.