Where: La taverna della Trisa, Via
Francesco Ferrucci, 1, 20145, Milano
Who: Sara e mamma di Sara
What: cucina trentina
Ciao Gastronauti, oggi vogliamo raccontarvi di una cucina
tipica regionale italiana. Se vi ricordate, vi abbiamo parlato della cucina
romana di Volemose Bene, di quella del Nord-Est di MOT, e oggi è il turno di quella trentina di La Taverna della Trisa.
Il ristorante da fuori fa fatica a essere notato, ma appena
entrati, troverete un’atmosfera molto elegante, curata e accogliente, così come
anche il servizio ricorda i ristoranti di altri tempi, la gentilezza prima di
tutto.
Vi anticipo che, se come noi non siete esperti di cucina
trentina, il menù vi richiederà un’occhiata approfondita. Dopo aver chiesto
qualche informazione al cameriere abbiamo scelto di ordinare un antipasto e un
primo a testa. Di secondo erano presenti molte scelte di carne, cervo, oca e
anche alcune scelte di pescato (di lago o fiume). Eccovi le nostre scelte:
Io ho scelto di iniziare con “Stofìss en te la zangola” cioè
stoccafisso mantecato alle noci, con verze glassate su sfoglia calda di polenta
di mais. Piatto molto saporito dove il freddo del baccalà si sposava bene con
la polenta calda e le verze accompagnavano il tutto egregiamente.
Mia mamma ha invece scelto “Piatt de’na festa a ceco Bepe”,
cioè foie gras d’anatra al ginepro nano, testa di porcino grigliata con
radicchio della valsugana e speck croccante. Ho assaggiato anche questo piatto,
molto buono!
Abbiamo poi proseguito con dei primi piatti che ci siamo
divise:
“Ciaroncie de poina a l’anerla” ravioli di ricotta di capra
al sugo d’anatra con i suoi fegatini e cavolo cappuccio stufato al profumo di
pino mugo. I ravioli erano deliziosi, a partire dalla pasta e dal ripieno fino
al condimento. Il burro si sentiva, ma d’altronde nella cucina montanara non s
può farne a meno!
La nostra seconda scelta sono stati i canederli di pane e
zucca, conditi con speck sfilacciato e formaggio casolet fuso con semi di
papavero. Piatto più saporito e dal sapore più intenso. Molto buono lo speck e
abbiamo inoltre apprezzato questa variante di canederli con la zucca.
Ci siamo lasciate lo spazio per il dolce e abbiamo scelto un
semifreddo al caffè d’orzo con crema di nocciole e una bavarese di castagne con
salsa al moscato.
Abbiamo accompagnato la cena con mezzo litro di vino rosso
della casa e abbiamo concluso con due caffè.
Gastronauti’s tips
& tricks: questo è un Ristorante con la R maiuscola, ci sono le
tovaglie e non le tovagliette, il cameriere vi prenderà le giacche
all’ingresso, non è quindi un posto alla buona dove andare tutti i giorni. Va
da sé che anche il prezzo non è da tutti i giorni, il conto sarebbe stato di
circa 45/50€ a testa ma qui è possibile usare lo sconto fedeltà di the Fork
dato dagli YUMS. E’ una cucina che a me piace molto, la consiglio più per la
stagione autunnale e invernale dato che i piatti sono belli conditi e con
ingredienti ricchi di sapore. DA PROVARE? Il Gastronauta
dice “Non sarà come essere davvero in Trentino, ma se volete provare
un’autentica cucina trentina a Milano sapete dove andare!”